Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

La previsione di Toyoda sull’auto elettrica

E se avesse ragione Akio Toyoda? Il presidente della Toyota, primo costruttore mondiale per vendite negli ultimi 5 anni con oltre 10 milioni di unità, è sempre più scettico sull’auto elettrica come unica opzione. Vale la pena di rilanciare e soprattutto non trascurare questa posizione, se non altro per i risultati finora raggiunti dalla “sua” azienda. 

Cominciamo dalla previsione. Toyoda sostiene che «indipendentemente dai progressi delle elettriche, queste ultime raggiungeranno al massimo una quota di mercato del 30%. Ciò lascia il restante 70% a vetture ibride e una parte a idrogeno. Non ho dubbi, quindi, che i veicoli a motore termico sopravviveranno. E questo non sarà deciso dai regolamenti o dal potere politico, ma dai clienti e dal mercato». 

C’è poi un’altra interessante considerazione che il manager mette sul piatto: «Grazie all’introduzione delle ibride, 20-30 anni fa, il Giappone è l’unico Paese sviluppato ad aver ridotto le emissioni di CO2 del 23%. L’importante non è a quale tecnologia passare perché il nostro nemico è il carbonio e dovremmo tutti pensare a come ridurne le emissioni». 

Di argomenti che stanno rallentando lo sviluppo dell’auto elettrica potremmo aggiungerne altri. Come i costi dei modelli e lo sviluppo della rete di rifornimento: troppo alti i primi, ancora insufficiente la seconda. Ma a supportare la tesi di Toyoda ci sono i dati di mercato. Numeri che fotografano la frenata delle vendite nei principali Paesi del pianeta durante il 2024 e che ufficializzano l’interruzione dell’escalation. Almeno quella prevista. 

Insomma, l’aria sembra cambiata e il 2024, almeno per l’Italia, non ha fatto vedere alcun progresso con una quota di mercato rimasta stabile al 4,2 per cento e che ci spedisce in fondo alla classifica dei principali mercati. Così sempre più spesso ritorna la domanda: basteranno altri incentivi a rimettere in corsa l’auto elettrica? 

C’è un report sull’auto elettrica che chiarisce molto bene la “questione listini” e il diverso approccio industriale della Cina rispetto all’Europa. L’ha realizzato Jato Dynamics, una delle principali società di analisi e trend di mercato del mondo, e ci permette di scoprire che nel 2015, in Cina, il listino medio di un’auto elettrica era di 66.819 euro mentre adesso non va oltre i 31.829 euro. Buona notizia. Ottima, se non fosse però che in Europa sta accadendo l’esatto contrario. Ovvero si è passati dai 48.942 euro del 2015 a 55.821. Dunque, poche elettriche e sempre costose. Con i cinesi pronti all’invasione.