Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

La vergogna della corsia dei poveri

Pur amando come tutti le auto sportive non sono mai stato un corridore. Ho sempre pensato che se proprio ti viene la fregola basta prenotare un paio d’ore in pista e ci si cava il dente senza mettere a repentaglio la sicurezza altrui.
Tra l’altro, si avrebbe il vantaggio non da poco di scoprire i limiti della macchina e i propri, di conoscere le caratteristiche di tenuta, assetto, frenata, nonché le proprie paure di rompersi l’osso del collo e alzare il piede dove probabilmente Nuvolari, Fangio o Senna l’avrebbero schiacciato ancora più a fondo.

Ho imparato a guidare a nove anni su uno smagliante trattore Nuffield rosso come il fuoco, andando a passo d’uomo mentre gli agricoltori caricavano con le forche il fieno sul carro che trainavo. Non dovevo far altro che mollare la frizione o disinnestarla quando chiedevano di fermare; non c’era molto altro da fare ma quel piccolo contributo al lavoro di tutti (paga di 50 lire l’ora!) mi diede la sensazione di far parte di una comunità con cui sincronizzarmi, insegnandomi nel contempo a essere scrupoloso anziché smaniare per la velocità.
Naturalmente sono stato un ragazzotto anch’io, adrenalinico e abbastanza cretino da correre come un matto in motocicletta o in macchina nei primi mesi di patente, ma per fortuna è durata poco.

Da allora, appassionato di vecchie auto più che delle nuove, mi sono sempre preoccupato della loro longevità piuttosto che delle performance su strada e sono stato – e continuo a esserlo – un automobilista prudente, liberato dagli ardori della competizione. Per questo mi sorprendo, ogni volta che mi capita di fare un tragitto in autostrada, di come gli italiani giudichino disonorevole la corsia di destra, considerandosi piloti degni di stare sempre e solo in quella di sorpasso fino ad annusare come i cani il sedere delle auto che precedono lampeggiando furiosamente per chiedere strada ben oltre i limiti di velocità.