Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Come scelgo un’auto: con il cervello o con il cuore?

Oggi è più la gente che compera una nuova vettura per le sue qualità intrinseche
oppure che la cerca per quello che rappresenta grazie al brand che si porta addosso?
Il tema non è nuovo, ed è quello della guerra tra i valori tangibili e quelli intangibili
che sta sempre alla base di una scelta. Vale per le automobili, ma anche per gli
smartphone, per gli oggetti da casa, l’arredamento, l’abbigliamento e così via.
Verrebbe da credere che la maggioranza operi una scelta consapevole cercando di
mettere al primo posto, tenendo ovviamente sempre in conto il peso del proprio
portafoglio, i valori specifici di un nuovo modello che si presenta sul mercato.

Ma è proprio così? È difficile affermarlo con certezza e viene da credere che il peso della
marca spesso prevalga, almeno da una certa cifra in su, quando si passa dalle
utilitarie a segmenti più alti. Questo perché è abbastanza improbabile giudicare il
proprietaria di un city car dal mezzo che guida, mentre si comincia con gli
inquadramenti a mano a mano che si sale con le dimensioni della vettura.

È sbagliato? Direi di no, e proverò a spiegarmi. L’automobile non è un acquisto
qualsiasi, impegna molti soldi che in tanti casi significano anche molti sacrifici.
Guidare la propria vettura deve dare allora soddisfazione e il piacere ha sempre
molte sfaccettature che non sono mai le stesse a seconda degli individui. C’è chi
gode per le prestazioni, chi si gusta fino in fondo i bassi consumi, chi trova sapore
soprattutto se l’auto non gli dà problemi e chi si appaga dal sentirsi alla guida di un
mezzo che è ben giudicato dai più.

La caccia all’auto premium (anche nelle versioni più piccole della gamma) si spiega
così: spendo ma mi sento soddisfatto del mio apparire più che dell’essere. È una
colpa? Ripeto, credo di no: sono i soldi suoi e li impiega come più lo compiace. Se ci
pensate, in rapporto all’uso che la maggioranza fa del telefonino non c’è necessità di
avere tra le dita l’ultimo modello della marca più di grido, e lo stesso dicasi per una
maglietta che fa il suo uso sia che abbia appiccicato un animaletto di turno oppure
nulla. Però tanti si sentono più a loro agio se possono sfoggiare quella firma.
In fondo chi si ingegna a mettere su strada il prodotto migliore possibile, il più
completo, efficace, duraturo e divertente, lo fa per poter arrivare non appena
possibile ad essere riferimento: riuscire a farsi acquistare per quello che trasmette
piuttosto che per quello che offre.