Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Scoperta un’altra amante di Steve McQueen

Sappiamo tutti delle passioni di Steve McQueen, il divo che sussurrava alle macchine. Di recente è andata all’asta negli Usa una Siata 208 S appartenuta all’attore, di cui non si sapeva nulla fino a poco tempo fa, trovata fortunosamente e restaurata, speriamo bene e non solo superficialmente con tonnellate di stucco, vetroresina e vernici smaltate come cattiva abitudine americana fino a qualche tempo fa. Fortunatamente manifestazioni come Pebble Beach o il Chicago Auto Show, e l’esempio di grandi collezionisti come Frederick SimeoneMiles Collier, Peter Mullin (senza scordare gli italiani Corrado Lopresto e Nicola Bulgari) hanno imposto standard qualitativi molto più accurati e filologici che in passato e speriamo che anche questa Siata sia stata trattata con gli stessi guanti.

Siata 208 Sport ex Steve McQueen del 1953

La Siata di Nevada Smith, Thomas Crown, Cincinnati Kid, Tom Horne etc (per ricordarlo col nome di alcuni dei suoi indimenticabili personaggi). è stata battuta a 946.000 dollari, peccato non averli in tasca perché il prezzo sarebbe stato ottimo dato che fino a qualche tempo fa erano auto quotate intorno ai 2 milioni. D’altronde ne furono prodotte non più di una cinquantina (32, secondo alcuni) ed è considerata un altro dei capolavori di Giovanni Michelotti, questa volta per la carrozzeria Bertone anziché Vignale come di solito. La Siata (acronimo di Società Italiana Applicazioni Tecniche Auto-Aviatorie) presentò questa spider in alluminio utilizzando il motore Fiat 8V e il robustissimo telaio (pensate un po’: derivato dagli studi preliminari della Campagnola militare!) e vestito dalle Carrozzerie Speciali del Lingotto su disegno di Fabio Luigi Rapi.

Dato che la rigidità del telaio, dotato di sospensioni indipendenti sulle 4 ruote, consentiva grandi libertà strutturali, furono diversi i carrozzieri, come Balbo, Ghia, Pinin Farina, Stabilimenti Farina, Vignale, Zagato , a cimentarsi con stupende realizzazioni. Il motore era un 8 cilindri a V di 70°, l’unica incursione Fiat in questo frazionamento, ed esprimeva 140 cavalli che le permettevano di raggiungere i 200 all’ora pur non avendo che 2 litri di cilindrata. Il prezzo era assai elevato ma avrebbe facilmente trovato, soprattutto all’estero, la sua facoltosa clientela se a Torino, come quasi sempre con i modelli di gamma alta, non l’avessero lasciato cadere.

Sono pochi i modelli rimasti in Italia, purtroppo, anche in questo caso i grandi collezionisti stranieri si sono svegliati prima dei nostri. Resta che questa realizzazione Michelotti/Bertone del 1953 è un’auto stupenda e chi se l’è assicurata ha fatto un affarone.