Ho molti amici che sono stati campioni del volante, che avevano e hanno ancora un controllo strepitoso dell’auto anche a dispetto dell’età, che possedevano un coraggio esagerato nella guida ma che s’appassionano ben poco di tutto quello che c’è su un’auto di oggi. La guidano come hanno sempre fatto, e a loro basta.
Se gli parli del veleggiamento che su una vettura moderna può far risparmiare mezzo litro ogni 100 km con la semplice alzata del piede dall’acceleratore ti
guardano come li stessi prendendo in giro e quasi sempre aggiungono ridendo che, per principio, il piede non l’alzano mai.

Ovviamente non è vero perché è gente che pur avendo corso e vinto per anni, su strada non commette stupidaggini, la loro assicurazione gode della classe di merito migliore e le loro vetture non hanno mai segni di sgradevoli strisciate contro muri o in parcheggio. Però si rifiutano di sfruttare tutte quelle opportunità a bordo che un’auto moderna può offrire oggi (uso del cruise control a parte). A loro paiono non interessare i comandi vocali, la ricerca più fine sul navigatore satellitare legata ad esempio ai punti di interesse, non collegano mai il telefonino alla vettura e usano l’infotainment come se fosse la vecchia autoradio all’insegna del come si sente si sente.

A volte mi diverto a provocarli su tutte le opportunità che non sfruttano, ad esempio di come passare dalla posizione sport piuttosto che comfort o eco: messa una modalità loro non la cambiano più. Sono pigri, legati a una maniera di guidare di mezzo secolo fa: questo propone l’auto di base e io la guido al meglio, senza cambiare nulla, senza informarmi di nulla. Eppur con ciò possiedono vetture sempre all’avanguardia e spesso molto potenti, sono veri innamorati dell’automobile, le loro macchine sono sempre piuttosto nuove e le trattano benissimo.

Gente che è cresciuta con il sogno di mettersi alla guida e appena possibile di gareggiare, e che ancora l’argomento corse li appassiona ed è sempre ricorrente. Diversi hanno anche in garage una o più auto d’epoca che collezionano con amore e guidano così come fanno con le auto di tutti i giorni: freno, frizione, acceleratore e basta così. Soltanto al cambio automatico si sono adattati in fretta perché lo trovano comodo. Inutile insistere che ci sono molte modalità da sfruttare a bordo e altrettanto comode. Tirano su le spalle e rimangono testardi della loro idea. Piloti, che gente! diceva Enzo Ferrari.