Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Dalla Dune Buggy alla Mini Italian Job, quando il cinema lancia un modello

Ci sono alcuni film che senza l’auto non avrebbero significato (Il Maggiolino tutto matto, 1968), altri in cui l’auto fornisce quel tocco in più (Hollywood Party, 1968 con la famosa Morgan a tre ruote guidata da Peter Sellers), altri ancora in cui il film crea o rafforza un mito in campo automobilistico (l’Aston Martin DB5 di Agente 007-Missione Goldfinger, 1964) . E poi ci sono quelli di promozione commerciali, dove l’auto è protagonista per fare pubblicità di se stessa e dove può rischiare di perdere completamente di significato, venendo a volte addirittura snaturata, perché non ha praticamente senso nello sviluppo della trama.

Se si è appassionati di automobili o di cinema, o di entrambi, appare chiaro che ci deve sempre essere un connubio ed un equilibrio perfetto tra questi due elementi, in modo che l’auto, per come viene presentata, assuma il ruolo di un personaggio vero e proprio, con un proprio peso nello sviluppo del racconto. In questo modo, che sia il cinema a celebrare l’auto, o l’auto a celebrare il film, il risultato è garantito: ci ricorderemo del film e anche dell’auto.

Naturalmente di esempi passati e recenti ce ne sono tanti ed è impossibile menzionarli tutti. Mi viene in mente il film campione di incassi Altrimenti ci arrabbiamo (1974) con Terence Hill e Bud Spencer. La Dune Buggy costruita sul Maggiolino della Volkswagen ed assemblata in Italia da Puma divenne un fenomeno di costume nel nostro Paese. Con la sua carrozzeria rossa ed il tettino giallo, motore scoperto di 1300 cc, pneumatici larghi, fiancate ad onda senza portiere e fari esterni diventò il vero filo conduttore e pomo della discordia nel film, rafforzato anche dalla canzone di punta della colonna sonora , molto orecchiabile , intitolata proprio Dune Buggy interpretata dagli Oliver Onions al secolo Fratelli G.&M. De Angelis.

Passando a tutt’altro contesto come dimenticare Il film The Italian Job (Un colpo all’Italiana del 1969) che conquisto’ il cuore del pubblico con il suo stile unico e la trama coinvolgente. Rimane indelebile la figura d Charlie Croker (interpretato da Michael Caine) e della sua squadra che progetta una grande rapina a Torino. Il piano è audace, avventuroso : il colpo consiste nel rubare un carico immenso d’oro e poi fuggire attraverso la città, a bordo di 3 Mini sfruttando, a loro vantaggio, la congestione del traffico.

Questa combinazione esplosiva di azione, intrighi e umorismo ha reso Torino famosa in tutto il mondo come sfondo d’azione delle 3 Mini Cooper, vere protagoniste della storia che divennero simbolo di agilità , versatilità, destrezza e oggi diremmo coolness. In quegli anni, a inizio dei Settata, grazie al film ci fu un boom di vendite della Mini nei colori bianco, rosso e blu che avevano affascinato e divertito il pubblico

Alla fine del 1993, per celebrare l’imminente 25^ anniversario del film nacque la Mini “The Italian Job”, una serie limitata prodotta da Rover e disponibile esclusivamente nel mercato inglese e italiano nei colori Flame Red , White Diamond,e Electric Blue. Gli esemplari previsti per il nostro mercato si attestarono in 750 unità, 1.000 invece quelle destinate al Regno Unito che andarono esaurite in brevissimo tempo . Tutti appassionati di una vettura con la scritta “The Italian Job” con le due bandiere inglese ed italiana, le stripes del cofano motore di colore nero con due sottili strisce bianche riprese anche sulle fiancate. Completavano l’allestimento, i due fari supplementari, le maniglie di apertura ed il portatarga neri , gli specchietti in tinta con la carrozzeria e i vetri leggermente oscurati…. Un vero e proprio omaggio alla Britishness!

Per arrivare a tempi più recenti, eccoci al 2001 con il film Tomb Raider. Tratto dalla serie di videogiochi di grande successo . Angelina Jolie porta sullo schermo l’eroina Lara Croft, l’agiata archeologa inglese che compie viaggi rocamboleschi nei luoghi più pericolosi e misteriosi del pianeta, alla ricerca di tombe nascoste . Addestrata al combattimento, nel caso specifico era alla ricerca di una misteriosa chiave in grado di fermare i poteri di un triangolo che avrebbe potuto distruggere l’umanità se colpito dalla luce di una imminente eclissi solare.

Un film di grande azione dove la coprotagonista è una vettura, quintessenza dell’avventura, Land Rover Defender. Molte scene sono girate a bordo di un Defender HCPU personalizzato per l’occasione dalla Land Rover Special Vehicles . Una vettura che Lara Croft, alias Angelina Jolie, guida impavida affrontando nemici e percorsi impervi aiutata da un possente motore V8, 4 litri e da un’infinita serie di accessori quali il doppio verricello, il roll -bar, 4 fari montati sulla parte frontale del portapacchi, piastre di protezione e uno snorkel che permette di guadare fiumi e paludi profonde

Quando un’auto come la Defender ne incontra una che invece è virtuale, frutto di un videogioco , l’accoppiata diventa curiosa, intrigante e fa innamorare il pubblico, e Land Rover fu piacevolmente costretta ad accontentare una sequela di appassionati creando una serie limitata, versione corta 90 e lunga 110, denominata Tomb Raider con tutti gli accessori e il colore Bonatti Grey del film . Un successo annunciato tanto che la domanda superò di gran lunga l’offerta della Limited Edition (circa 800 unità) così che Land Rover mise sul mercato un kit Tomb Raider, fedele all’allestimento del film, per permettere a ogni appassionato di affrontare la propria avventurosa giungla quotidiana. Magia del cinema o della vettura? Chissà, comunque un’alchimia perfetta!