Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Ecco perché in Cina il prezzo medio delle auto elettriche è la metà di quello europeo

Al di là di come andrà a finire con l’auto elettrica, c’è un tema che continua a far discutere e, in qualche modo, a tenerla lontana dai consumatori. Ed è quello dei listini. Ancora inavvicinabili. In realtà, una spiegazione comincia a farsi largo da quando le auto cinesi sono arrivate in Europa. C’è un report che è uscito da tempo che proprio adesso fa capire molto bene il diverso approccio industriale della filiera di Pechino rispetto all’Europa. L’ha realizzato Jato Dynamics, una delle principali società di analisi e trend di mercato del mondo, e ci permette di scoprire che nel 2015, in Cina, il listino medio di un’auto elettrica era di 66.819 euro mentre adesso non va oltre i 31.829 euro.

A Lynk & Co 08 EM-P is displayed at the Auto Shanghai show, in Shanghai, China April 18, 2023. REUTERS/Aly Song

In Europa, però è accaduto l’esatto contrario. Ovvero si è passati dai 48.942 euro del 2015 agli attuali 55.821. Dunque, le elettriche nel vecchio continente costano il 27% in più delle equivalenti auto a benzina e in Cina il 33% in meno. Entrando nel dettaglio si scopre anche che sempre nel vecchio continente, il 48% delle auto elettriche costa più di 50.000 euro, mentre in Cina oltre questa soglia si trova solo l’11% del totale.

Sembra piuttosto chiaro, quindi, che nella grande partita dei prezzi il vecchio continente è ancora indietro. Arriveranno anche in Europa modelli più economici a batteria? Si raggiungerà insomma quella soglia di 25 mila euro di cui si parla da tempo e che adeguati incentivi potrebbero portare ben più in basso?

Qualche segnale comincia a vedersi. La Dacia Spring, Fiat 500 elettrica ma anche la Renault 5 e presto la piccola Volkswagen fanno ben sperare. Insieme al fatto che in Europa stanno nascendo gigafactory di colossi orientali che porteranno sicuramente importanti vantaggi commerciali. Il resto lo faranno (o dovrebbero farlo) le strategie industriali e la politica chiamata a supportare le fabbriche e stimolare gli acquisti di elettriche in vista del 2035, anno in cui dovrebbero essere le uniche a potersi vendere nel vecchio continente, a meno di qualche sempre più probabile ripensamento.

Fan Jihan, Deputy director of Exterior design of BYD Global Design Center, gives a speech during the presentation of BYD new cars at the 20th Shanghai International Automobile Industry Exhibition in Shanghai on April 18, 2023. (Photo by Hector RETAMAL / AFP)

Comunque, se in Europa i prezzi non scenderanno, l’industria continuerà ve, almeno in Europa, si continueranno a mettere in commercio automobili che la maggior parte dei consumatori non può permettersi di comprare. Proprio come si legge nelle considerazioni finali del rapporto di Jato Dynamics: “Senza un’offerta conveniente, la mobilità privata non sarà accessibile e senza un’adozione di massa delle elettriche, gli obiettivi di riduzione delle emissioni si riveleranno alla fine irraggiungibili”. Più chiaro di così.