Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

Patente addio, i giovani non guidano più. L’altra faccia della crisi

Le citycar stanno scomparendo e dal 2011 al 2021 si è passati dal milione di patenti per gli under 25 a 600.000 circa con una flessione del 33%. I ragazzi non comprano le macchine, non le sognano più. Come mai, ma perché?

Per una ragione molto semplice, la stessa che li tiene inchiodati ai domiciliari coi genitori amorevoli secondini. Non ci sono i soldi, né prospettiva di impiego, né stipendi liberatori, né mondi da conquistare all’infuori dall’autismo della scheda SIM e delle professioni aleatorie suggerite dai nuovi eroi dalla rete. 

Troppo semplice, troppo facile?

1967, la scena finale di Blow Up di Michelangelo Antonioni

Proviamo a chiedere a uno qualsiasi dei ragazzi – che vengono sempre descritti come bamboccioni schizzinosi (la parola elegante sarebbe choosy) per subire la gavetta – se pensano di rompere il salvadanaio per comprarsi la macchina, tra l’altro carissima, e spendere in assicurazioni, benzina e manutenzione il poco che balla in tasca. I boomers, dall’alto della loro esistenza garantita dalle pensioni, viziata da genitori del dopoguerra (che imponevano sacrifici per sé ma sono stati assai indulgenti coi figlioli) guardano sconfortati a questi fanciulli che abiurano i miti nei quali sono vissuti loro. Ma come si possono replicare i consumi paterni quando i governi di mezzo mondo (per non dire del mondo intero) agevolano solo la produzione di auto iper lussuose (e naturalmente elettriche) e impongono normative così restrittive da eliminare quei provvidenziali scassoni di seconda e terza mano sui quali si imparava a guidare senza sentirsi dei reietti. Per l’ambiente, ci ripetono tutti. Ah, già. Intanto quella porta d’accesso s’è chiusa.

E le case automobilistiche che cosa hanno in mente? Che progetti oltre alla continua richiesta di incentivi, detassazioni, pace sindacale e, soprattutto, stipendi minimi? Perché non pensano ad automobili accessibili per un ragazzo coi soldi contati invece di dedicarsi a utilitarie costosissime, seconde o terze macchinette da signoramia, poco più che gingilli da ZTL? Possibile che sappiano farle solo i costruttori asiatici?