La Lincoln Continental MK IV è diventata tristemente nota per l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas nel novembre 1963 (a proposito: che novità dalla desecretazione dei documenti relativi annunciata con grandi squilli di tromba da Trump?) e dunque è impossibile staccarla da una tragedia che ebbe risonanza tale da rimanere scolpita per sempre nella memoria dei contemporanei.

In quel caso si trattava di un modello chiamato in codice SS-100-X, una convertibile a quattro porte del 1961 (modello 74A) costruito dalla Ford Motor Company e assemblato nel Michigan. Trasferita presso il Ford Proving Grounds, vi furono aggiunti ulteriori superfetazioni per irrobustirla e sopportare 41 pollici di scocca aggiunta tra le due portiere e oltre lo sbalzo di poppa, comunque un bel peso. Dipinta di un colore Blue navy speciale, fu rifoderata dalla Hess & Eisenhardt di Cincinnati e consegnata all’Amministrazione USA, secondo le richieste dei servizi di sicurezza che, inspiegabilmente, non avevano previsto alcun equipaggiamento antiproiettile. Ottimismo o negligenza che fosse, si è visto com’è andata a finire.

Per non intristirci parleremo di un’altra Continental quasi uguale. Del model year 1962 appartenuta a Dean Martin, uno dei divi hollywoodiani più eleganti, il fascinoso cantante confidenziale (That’s amore!) sostenitore del clan Kennedy come gli altri soci del Rat Pack (espressione coniata da Laureen Bacall e riferita al primo numeroso gruppo di cui faceva parte anche il marito Humphrey Bogart); Frank Sinatra, Sammy Davis jr, Peter Lawford, Shirley McLaine e Joey Bishop.

La Continental era nata per contendere (già nel nome tipicamente Bentley) il primato del lusso europeo con le sue Rolls Royce, Alvis, Mercedes-Benz, Facel Vega, Pegaso etc, senza osare la competizione con le inarrivabili sportive Ferrari, Maserati, Aston Martin, Mercedes Gullwing dove non ci sarebbe stata gara. In casa doveva vedersela con le Cadillac e le Imperial, egualmente opulente ma troppo barocche per un sobrio compito istituzionale.

Comunque per muovere questo pachiderma rettilineo ed elegante ma pesantissimo (prima le Continental erano coupé sportivi a due porte) occorreva un motore superdotato. Infatti, fu equipaggiata con un V8 di 7 litri di cilindrata per 300 HP capaci di spingerla da 0 a 100 in 11 secondi e a quasi 200 kmh di velocità massima.
Difficile immaginare Dean Martin spingersi a quelle velocità, cosa che semmai avrebbe fatto con altre supercar sue predilette come la Mercedes 300 SL convertible, la Facel Vega HK 500, la Crysler/Ghia 6,7, la Ferrari 412, la Miura Lamborghini , la Jaguar XKE o la Stutz Blackhawk (con la quale ebbe un disastroso incidente). Più facile pensarlo sorridente al volante della sua Lincoln lungo Mullholland Drive o il Sunset Boulevard senza premer troppo l’acceleratore ,non certo per risparmiare (la Continental era assetata almeno quanto lui) ma per suprema sorniona eleganza.
