Car and Friends

Valerio Berruti
Marco Tullio Giordana

Tutto quello che non dovete sapere sulle auto

L’incredibile parabola della MG, il marchio che più british non si può, riportato al successo dai cinesi

L’incredibile parabola di un marchio glorioso. Potrebbe ricominciare così la bellissima storia della seconda vita della MG, tempestata di fascinose vetture sportive, all’avanguardia già dalla nascita. Una storia che adesso sta riscrivendo un colosso cinese di nome Saic, con straordinaria attenzione e al momento anche con notevole successo.

MG A 1600 Roadster del 1961

Ma andiamo con ordine e ricapitoliamo la storia, argomento particolarmente caro a tutti di noi di Car and Friends. Prendo alcuni stralci della voce scritta nel 2009 da Enrico Franceschini, allora corrispondente da Londra, e pubblicata nell’Enciclopedia in 10 volumi (L’automobile, marchio e modelli dalle origini a oggi – Biblioteca di Repubblica – L’Espresso) da me curata: “MG, almeno in origine, significa soltanto “Morris Garages”, denominazione di un concessionario di auto della Morris ad Oxford, che nel 1921 comincia a produrre la propria versione personalizzata su design di Cecil Kimber, un progettatore che diventa dapprima direttore delle vendite e quindi “general manager” della ditta, un ruolo che mantiene per vent’anni, fino al 1941, quando se ne va per una disputa sull’ammontare di lavoro che la sua azienda dovrebbe garantire a sostegno della guerra (dimettersi non gli porta bene: muore nel 1945, per un assurdo incidente ferroviario). Sulla precisa data di nascita della MG, tuttavia, ferve la disputa. Alcuni ritengono che la società vera e propria sia nata solo nel 1924, altri propendono per il 1925, ma già nel 1923 compaiono le prime quattro ruote e i primi riferimenti, anche nella pubblicità, al marchio che diventa poi inconfondibile, l’ottagono con al centro la sigla MG. Di certo c’è che le prime auto uscite dal “Morris Garages” sono delle Morris rimodellate e che il favore del pubblico è immediato, facendo crescere la domanda e di conseguenze l’esigenza di uno stabilimento più grande”.

1948 MG TC

“Nel 1928 la società abbandona il nominativo “Morris Garages” per diventare la M.G. Car Company Limited e nell’ottobre dello stesso anno presenta per la prima volta le sue vetture al London Motor Show. A questo punto avviene il trasferimento a più lungo termine, prendendo in affitto nel 1929 parte di una vecchia conceria di pelli ad Abingdon, nell’Oxfordshire, che viene gradualmente ingrandita e che rimane il quartier generale della MG per il successivo mezzo secolo.    E’ in questo periodo che appare la prima auto che si può veramente descrivere come una nuova MG, piuttosto che una versione modificata della Morris: si chiama 18/80 e insieme ad essa compare per la prima volta la tradizionale griglia verticale del radiatore destinata a diventare una caratteristica dell’azienda”.

MG B

Da quel momento la storia entra nel vivo, tra modelli straordinari e imprese indimenticabili. Successi e qualche capitombolo, fino al 1980 quando “Ad Abingdon, la produzione cessa definitivamente nel 1980. Dopo che la  British Leyland viene inglobata nel Rover Group nel 1986, la proprietà del marchio MG passa nel 1988 alla British Aerospace; e poi, nel 1994, alla Bmw. Ma non è finita, perché nel 2000 la Bmw vende di nuovo la MG, che rinasce come parte di un gruppo denominato MG Rover, basato a Longbridge, nei pressi di Birmingham, un altro dei capisaldi dell’industria dell’auto britannica. La formula però rimane la stessa: vendere qualche autentico modello MG, insieme ad altri che della MG hanno il marchio ma sono in pratica delle Rover….Ma intanto, dal punto di vista economico, la MG continua a non funzionare: l’azienda oscilla tra una crisi e l’altra, fino a sospendere definitivamente la produzione nel 2005…

… Dopo varie ipotesi di acquisizioni e fusioni cadute nel nulla, il 22 luglio dello stesso anno la Nanjing Automobile Group, la più vecchia casa automobilistica della Cina, acquista i diritti all’uso del marchio MG e i rimanenti beni della MG Rover per 53 milioni di sterline. Le due lettere dell’alfabeto restano immutate, ma i nuovi proprietari cinesi indicano che d’ora in poi avranno un altro significato: “Vogliamo che i consumatori in Cina conoscano questa marca come Ming Jue, ovvero Modern Gentleman”, moderno gentiluomo, annuncia il direttore generale Zhang Xin, “vogliamo che questa marca rappresenti grazia e stile…

MG4 Electric

… Passano pochi mesi, e c’è un’altra svolta: la Nanjing si fonde con la SAIC, Shangai Automotive Industry Corporation, la più grande azienda costruttrice d’automobili cinese, che dal 2002 spende centinaia di milioni di dollari per fare acquisizioni di marche all’estero. La mossa è sostenuta dal governo di Pechino. Il take-over è completato nel dicembre del 2007, e l’anno seguente la linea MG viene finalmente rilanciata in Gran Bretagna, con un’edizione limitata della TF, costruita di nuovo a Longbridge e chiamata TF Le500. E in novembre la MG ritorna anche sul mercato americano. L’esistenza sembra assicurata, almeno per il momento”.

Il momento in realtà si è allungato parecchio perché il nuovo corso della MG continua a parlare cinese, racconta sempre di automobili con lo stesso marchio ma di ben altra immagine, stile e utilizzo. E soprattutto ha come protagonista sempre lo stesso colosso della SAIC che ha dato vita ad un incredibile piano di rilancio, in Europa e dal 2021 anche in Italia. Anzi, è proprio sul nostro mercato che l’escalation è stata formidabile. Per numeri e modelli. Ma anche grazie al nuovo magazzino ricambi, aperto a luglio a Tortona (Alessandria), di oltre 3 mila metri quadrati che ha permesso di abbattere i tempi di consegna a 24/48 ore.

MG ZS

In Italia nel 2024 le MG vendute sono state oltre 40 mila con una crescita del 32%, la miglior performance dell’intero mercato. Un successo esteso a tutta Europa dove con 240.000 vetture vendute in 13 paesi, MG è stato il primo brand cinese tra i mercati continentali. A livello mondiale, infine, il gruppo SAIC archivia il 2024 con 4.639.000 unità.

Le ragioni del successo? Il mix di modelli e il fatto di essere il marchio con il migliore rapporto value for money in ogni segmento di appartenenza. Strategia che ha permesso alla MG di conquistare in Italia, in meno di quattro anni, la fiducia di circa 80.000 clienti. Ma il 2024 è stato anche l’anno in cui MG ha lanciato l’innovativa tecnologia Hybrid+ (prestazioni brillanti e grande efficienza nei consumi e nelle emissioni), introdotta sui due nuovi modelli MG3 e MG ZS e che nei prossimi mesi arriverà anche sulla nuova MG HS (disponibile anche in versione plug-in con un’autonomia elettrica di oltre 100 chilometri).

MG Cyberster

Ma l’anno indimenticabile della MG si è chiuso con l’arrivo della Cyberster, l’attesa roadster totalmente elettrica (si aggiunge alle MG4 e MG5 anche quedte a batteria) che celebra il centenario del marchio. Grande interpretazione moderna di sportività del modello che ha reso famoso il marchio britannico nel secolo scorso: impatto estetico forte (le portiere sono ad apertura verticale), design da sportiva britannica, due potenti motori elettrici, uno per ogni asse, e una batteria da 77 kWh con potenza massima di 510 Cv. Un ritorno al futuro che dai cinesi nessuno si aspettava…