Cinquant’anni e non sentirli. Cinquant’anni da portare a spasso mentre tutti ti guardano. Cinquant’anni e continuare ancora a correre e sedurre. Qualche volta succede quando si parla di automobili. Tutta “colpa” di una magnifico anno di grazia 1975, prolifico per l’industria dell’automobile. E allora vediamo quali sono stati i modelli importanti, cosa resta di loro e quali hanno davvero resistito al tempo.

Partiamo proprio da quelli “ancora in vita”, entrambi tedeschi. La prima splendida cinquantenne è la Volkswagen Polo. Nata sulla base dell’Audi 50 ma più economica e spartana, la piccola di Wolfsburg arriva sul mercato (incredibile ma vero) perché i tedeschi non erano convinti del tutto del progetto Golf. Cattiva valutazione ma alla fine un doppio vantaggio, visto lo straordinario risultato della Polo, giunta alla sesta generazione rimanendo ancora una delle vetture più desiderate d’Europa e soprattutto della Golf, disegnata da Giugiaro e venduta in oltre 37 milioni di esemplari dal 1974 ad oggi.
Un’auto che ha davvero resistito a tutto, la Polo, visto che sembrava destinata a scomparire vittima anche lei della rivoluzione elettrica. Ma non è andata così e dunque continueremo a vederle per le strade di tutta Europa. E forse chissà un giorno anche nella versione a batteria ma pur sempre con il suo indimenticabile e curioso nome. Polo forever.

Altro modello di grandissimo successo ancora in produzione è la Bmw Serie 3 (nome in codice E21), tecnologicamente avanzata fin dal debutto e decisiva per lo sviluppo dei successivi modelli della casa di Monaco. Prima berlina, poi wagon (Touring come la chiamano a Monaco) e poi coupé, bellissima ed elegante. Sette le generazioni prodotte fin qui. L’ultima Serie 3 è un vero e proprio “gioiello di casa”. Completamente ridisegnata (4 metri e 71 di lunghezza, circa 30 centimetri in più del modello del ’75) e con una variante ibrida plug-in.

Molti di più, invece, sono i modelli nati sempre 50 anni fa ma usciti di scena. Ci sono le americane Cadillac Seville, berlina di lusso, super tecnologica, potente (motore V8 da 5,7 litri) e di successo, prodotta fino al 2001 e la Chrysler Cordoba, gigantesca coupé lunga 5 metri e mezzo ma dalla vita piuttosto breve per l’epoca (appena 8 anni).

E a proposito di coupé, cinquant’anni fa veniva presentata la Jaguar XJ-S (uscita di produzione nel ’96), un modello che ha diviso e continua a farlo per lo stile e le prestazioni. Un’auto realizzata sulla base della berlina XJ12, chiamata al difficile compito di sostituire l’icona E-Type. Operazione che naturalmente non riuscì anche se il nuovo modello nel 1981 divenne l’auto con il cambio automatico più veloce del mondo (249 km/h).

Nel 1975 videro la luce anche la Ferrari 308 GTB (fino al 1989) con diverse parentele con la gloriosa Dino, la Mercedes Serie W123, la Hyundai Pony, la Nissan 200 SX, la Peugeot 604, le Triumph TR7 e TR8 e le Simca 1307 e 1308, berline non proprio indimenticabili che però nel 1976 conquistano il titolo di auto dell’anno. Infine, spulciando gli annali del Salone di Ginevra, il più prestigioso del mondo che da quest’anno ha chiuso definitivamente i battenti, si scopre anche che proprio nel 1975 hanno debuttato le Lancia Beta Montecarlo e la HPE.

Momenti di gloria di un marchio chiamato Lancia che faceva girare la testa per eleganza, sportività e immagine. Marchio che oggi aspetta una rinascita sempre di là da venire ma sempre attesa da tutti. Anche qui, Lancia forever.